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Il target ti fa campare

Qualche giorno fa, facebook mi ha riproposto un ricordo, uno di quelli con immagini. Riportava la mia scrivania dove in bella mostra c’erano, i badges appena arrivati per la partecipazione ad una fiera; una di quelle impegnative dal punto di vista economico ed io, felice ed entusiasta, raccontavo la nuova avventura. Era il 2016 e la fiera in questione era il Comicon- Napoli. Un evento che non dimenticherò mai più in tutta la mia vita perché mi ha fatto capire, in soli 4 giorni, tantissime cose in merito al marketing. Una di queste è il target giusto, quello che ti fa campare!

Prima fra tutte mi pongo una domanda

Ogni volta che mi propongono un evento a cui partecipare o mi offrono uno spazio, mi chiedo : ” questo evento è in target col mio brand?”

Non so se tu sei mai stato al Comicon ma per darti un’idea, immagina una cascata di ragazzi e adolescenti e qualche collezionista (ormai rari a dire il vero), riversati in questa manifestazione, con un’unica fissa, il cosplay! Una macchina da guerra del marketing dove i biglietti te li devi comprare solo online perchè puntualmente, almeno 2 settimane prima, finiscono gli ingressi e rischi di arrivare al botteghino e fare ciccia!

Quando decisi di partecipare, mi venne chiesto espressamente dagli organizzatori di portare ESCLUSIVAMENTE handmade di genere “Asian”...ma figurati!!!! Sono artigiana e poi io e le anime siamo la stessa cosa, quindi di buona lena, mesi prima, preparai una collezione di art doll ad hoc per collezionisti strong e 85 pezzi non da collezione . Con questo mio bagaglio di arte e artigianato arrivai al Comicon e subito ricevetti 4 schiaffoni (stavo per scrivere “una paccheriata” ma i non partenopei non capirebbero) e mi ritrovai catapultata nel vero “‘hand made a tema Asian” di cui mi avevano parlato gli organizzatori. Cover, di tutti i tipi che se passava per caso la SIAE, col copyright avrebbe fatto soldi a palate e oggetti da 2 euro e centinaia e dico centinaia di ragazzi che inondavano la fiera.

Centinaia di persone e il mio stand, i miei prodotti, io, tutto totalmente invisibile ai loro occhi!

Orbene, sai quanto ho guadagnato in quella occasione, anzi incassato? 72 Euro! Sì, sì hai letto bene, la cifra è proprio questa e anche se all’epoca volevo salire su una montagna e piangere per una settimana, oggi dico grazie per questa esperienza! E lo dico da imprenditrice che da 3 anni investe soldi e tempo per migliorare il proprio brand e costruirsi un bel futuro.

Cosa ho imparato da questa storia?

  • Il target, ti fa campare, quello giusto ovviamente
  • il fatto che un evento sia frequentato da migliaia di persone non vuol dire affatto che venderò
  • non ho mai paura di chiedere dettagli agli organizzatori. Sono io che alla fine devo portare la pagnotta a casa, loro con me, la loro pagnotta la incassano subito
  • meglio apparire snob che andar via dopo più povera
  • oggi qualunque servizio o prodotto io lanci sul mercato, lo accompagno sempre ad un’analisi del target e dei bisogni, fatto con i miei limiti ovviamente
  • prima di scegliere la partecipazione a fiere ed eventi, voglio conoscerli , frequentarli e sapere a sua volta qual è il target. Ciò nonostante se c’è da buttarsi e rischiare, lo faccio sempre senza tentennamenti

ho imparato un’altra cosa molto importante

Il mondo a cui ho deciso di dedicarmi come imprenditrice, è un mondo di nicchia. A dire il vero, la parola “nicchia” non mi ha mai entusiasmato perché, dalle mie parti, questa parola è associata alla futura casa cimiteriale . “Quale nicchia tieni?” per noi è come chiedere a qualcuno dove potrò andarlo a trovare quando passerà a miglior vita…. non trovi sia brutto? Il concetto però è giusto, perchè la nicchia ti da l’idea di qualcosa di ristretto dove entrano poche persone contate. Allora purtroppo è così:. Il mio mondo di feltro è un mondo di nicchia !

Il mio mondo di feltro, è un mondo conosciuto, frequentato ed amato da poche persone che hanno interessi più o meno comuni a cui piacciono più o meno le stesse cose. Nel mio mondo di feltro non esistono cover, nè marketing modaioli o influencer (almeno non come li intendono tutti.) Il mio mondo di feltro non piace a tutti, anzi talvolta piace proprio a pochi. La cosa bella è che tutto questo l’ho imparato grazie ad un grande errore di percorso (Comicon) .

Sono un’imprenditrice di un mondo di nicchia e ne son felice

Mi son resa conto che fare l’imprenditrice oggi è difficile ma fare l’imprenditrice di un mondo di nicchia è molto interessante. Mi mette alla prova e mi obbliga alla ricerca e alla definizione esatta, del mio target (quello che fa campare) per conoscerne i bisogni e regalargli il suo mondo ideale. E mica è una bazzecola! Trovare il mio target ideale del mio mondo di feltro, è il perfetto equilibrio tra: l’appagamento del bisogno delle persone e l’essere un’imprenditrice sostenibile che crea un’economia circolare basata sulla felicità. Bello eh!

E tu conosci a chi ti stai rivolgendo? Il tuo target, è quello giusto? Quello che ti fa campare? Scrivimi e se vorrai, mi farà piacere condividere il tuo racconto sulla mia pagina facebook

Anna Esposito - dove mi trovi
Anna Esposito
info@nearteneparte.net

Sono Anna, feltraia per amore ed educatrice per vocazione. Mi occupo di arte e artigianato tessile trasformando la lana cardata in oggetti per la casa ed accessori.

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